27 aprile 2007

lunadinotte

"…Molti anni dopo, a New York, incontrai una donna di Taiwan. Mi disse
che i taiwanesi, a causa di una particolare conformazione della lingua,
non riescono, almeno per la maggior parte, a parlare un inglese
comprensibile. In effetti capii che questo era quanto aveva detto quando
la persona al suo fianco me lo ripetè con parole sue.
Lei era una ricercatrice scientifica, si occupava dei sogni, con un
approccio biologico. Un giorno aveva tenuto una conferenza alla Columbia
University. L’aula era affollata: c’erano docenti e studenti. Quando
aveva cominciato a parlare si era accorta che molti di loro si erano
infilati le cuffie, aspettandosi la traduzione simultanea da qualche
lingua straniera: e invece stava parlando inglese. Lei continuava e
quelli giravano manopole e premevano bottoni, imprecando. Poi, alcuni
avevano rinunciato ed erano usciti dalla sala. Altri si erano
appisolati. Qualcuno si era messo a mandare messaggi con il cellulare.
Un solo uomo la seguiva e prendeva appunti su un enorme quaderno rosso.
Lei aveva le lacrime alla frontiera degli occhi, ma le fermò per
quell’uomo che prendeva appunti.
Continuò a parlare soltanto per lui. Alla fine del suo intervento,
quando chiese se ci fossero domande, lui alzò la mano e ne fece una,
rivelando un diverso approccio alla materia.
La successiva domanda, fatta nel giardino dell’università, fu se avrebbe
accettato di andare a cena con lui. Tre mesi più tardi si sposarono: lui
era la persona ora al suo fianco, che ne traduceva le parole
dall’inglese all’inglese.
Era l’unico in tutta l’America che la capisse.
L’amore, pensai scioccamente, nasce dal miracolo della comprensione.
Ma la donna di Taiwan mi disse un’altra cosa, che lui “tradusse”. E la
cosa era che, dopo il matrimonio, sistemando i loro libri nella casa
nuova, aveva ritrovato l’enorme quaderno su cui gli aveva visto prendere
appunti pochi mesi prima, alla conferenza.
Lo aveva aperto con delicatezza alle pagine di quel giorno e aveva
scoperto che erano piene di scarabocchi, disegni senza senso e, più
volte ripetuta, la scritta: “She’s a dream”. Lei è un sogno.
In silenzio aveva richiuso, capito che l’avrebbe amato per questo e per
molto tempo, perché l’amore non vive di miracoli, ma della scelta di
provare a comprendersi, anche quando non ci si capisce una mazza…"

L'Artista - Gabriele Romagnoli

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