31 gennaio 2007

l'enfant prodige

sono quello che ha sempre avuto qualcosa in piu' degli
altri.
quello piu' sensibile,
quello piu' curioso,
quello piu' allegro,
piu' estroso,
piu' affettuoso,
vivo,
interessante,
dolce,
profondo.
sono quello che in piu' degli altri e' sempre e soltanto
un bambino ancora acerbo per il bancone dei frutti maturi.
l'enfant prodige dell'ipercoop.

30 gennaio 2007

i cento comandamenti del pazzo

pennelli
stile
terremoto
maremoto
uragano
sciabolata
sole
verde
cane
casa
capelli
bacio
carezza
mano
freddo
caldo
vestito
righe
sesso
respiro
coperta
argento
dio
castello
mare
principe
chiave
sangue
acqua
pianta
foto
orologio
telefono
parole
lacrime
urla
colore
professione
libri
pallone
monitor
amore
mare
macchina
no
centoquaranta
morti
carte
fili
fiocchi
doccia
polmoni
pietra
scrivere
gente
bianco&nero
sentire
chitarra
rosa
platone
seneca
pitagora
cestino
strada
pugni
compromesso
new york
alcool
luna
occhiali
spingere
sandwich
tasti
anello
letto
olio
divertimento
orgasmo
perdere
segreto
benzina
direzione
pagine
sabbia
stella
rosa
girasole
borsa
asciugamano
pizza
giallo
gelosia
scatola
lettera
pigiama
matrimonio
cutter
ventitre
ladro
?
scrivereparolesenzapensareaquellochepotrebbesuccederefasentirelaforzadelmioioche
chiedesoltantoiltuoioperchenonesistealtroioallinfuoridite.

vorrei essere coperta, lenzuolo, cuscino

Hey jude, dont let me down.
You have found her, now go and get her.
Remember to let her into your heart,
Then you can start to make it better.

26 gennaio 2007

"notte alta e sono sveglio..."



e cosi' e' notte alta, e sono sveglio.
accendo candele in un angolo sul parquet.
ciotoline azzurre con lumini dentro.
che strano effetto.
prendo la macchina fotografica e comincio a scattare.
una, due, tre, quattro foto..
poi le cancello e le rifaccio.
ne tengo una.
non so perche'.
e scrivo, scrivo, scrivo.
perche' non posso piu' parlare, scrivo.
perche' non sono mai riuscito a parlare, scrivo.
perche' ho voglia di parlare, scrivo.
scrivo.
un foglio e poi un altro e un altro ancora.
scrivo di un ritardo durato troppo,
di un giardino che volevo trasformare.
di un uomo che volevo diventare.
scrivo la mia maledizione e la mia fortuna.
scrivo di me e della mia vita.
scrivo finche' passa una macchina,
finche' non mi si chiudono di nuovo gli occhi.
scrivo...

25 gennaio 2007

ali

dove sono finiti i miei sorrisi?
i miei occhi che guardavano lontano?
le mie parole che davano serenita'?
si sono chiusi in un sacchetto, nel freddo di una notte.
per mesi e mesi ho parlato a lungo senza dire niente.
e ora parlo con me stesso raccontando tutto.
mi accorgo dei miei movimenti, dei miei sguardi, delle parole che ho detto
e che non ho detto.
soprattutto quelle.
sono diventato un riccio, nel momento in cui dovevo diventare un aquila e volare lontano.
quelle ali non sono spuntate.
e il motivo per cui non sono spuntate lo capisco solo ora.
adesso potrei volare, potrei farmi trasportare dal vento,
potrei guardare tutti dall'alto come ho sempre voluto fare.
ma sono diventato pesante, tanto pesante da non convincere le altre aquile.

24 gennaio 2007

il libro

vorrei per te parole.
parole d'amore.
che facessero tornare i giorni forti.
vorrei per te la convinzione del futuro,
la noia del passato,
la felicita' del presente.
vorrei per te che non fossi stato io,
a distruggere i nostri sogni,
le nostre speranze.
avrei preferito fosse stato qualcun altro.
io che dovevo proteggerti,
io che dovevo portarti via.
io che dovevo regalarti il mondo intero.
io che ho aperto un libro e ho fatto volare via
le pagine, una ad una, lentamente, piano piano.

io

di notte e' tutto piu' chiaro.
brillano le lacrime e illuminano una stanza vuota
che doveva svuotarsi ancora di piu'.
brilla una falce di luna
alla quale appendo il mio dolore.
e penzola, li' sbattuto dal vento.
mi guardo dentro e vedo vetri rotti.
avevo un castello di cristallo che splendeva.

22 gennaio 2007

se una notte d'inverno un viaggiatore

fastidiosa nebbia.
scesa da qualche settimana non fa vedere piu' niente.
non si vede piu' con questa nebbia.
non si vede piu' la strada, il cielo, le macchine per strada.
arrogante nebbia.
non si trova piu' la torre in piazza, la piazza in citta', la citta' dall'alto.
silenziosa, egoista, eccentrica, presuntuosa nebbia.
non si vede nemmeno chi hai di fronte.
il vento non c'e' piu'.
il vento d'estate che portava carezze oltre mare.

18 gennaio 2007

?

(bruno resta a colazione. per dio.)

il mio naso

il mio naso e' grande.
il mio naso ricorda profumi lontani.
il mio naso e' storto perche' un pallone ci e' sbattuto contro.
una volta, due volte.
e' storto ma a me piace cosi'.
a me piace il mio naso,
che e' quello di mio padre e prima ancora di mio nonno.
lo stesso naso per tre generazioni.
chissa' se mio nonno sentiva il profumo della lontananza.
chissa' se mio padre sente il profumo della malinconia.
chissa' se il mio naso sentira' il profumo della felicita'.

17 gennaio 2007

l'alimentari

e' come entrare in un alimentari.
chiedere del pane guardando la mensola semivuota e
il panettiere ti dice: "adesso vediamo se e' rimasto qualcosa."
poi comincia a spostare i mezzi panini, quelli prenotati,
quello duro che non puo' nemmeno piu' vendere.
e intanto tu guardi i suoi movimenti da dietro il bancone
e pensi che avresti solo voluto mangiare un po' di pane buono,
profumato.
solo del pane.

16 gennaio 2007

il picchio

silenzioso entra,
scosta la porta col becco e si avvicina.
lo osservo con gli occhi semichiusi per non spaventarlo.
impavido non si lascia intimorire e piega la sua testolina.
ora a destra
ora a sinistra.
mi scruta.
saltella sul piumone e arriva a me, mi guarda e ancora una volta e poi comincia.
toc
toc
toc
toc
toc
toc
ha trovato casa nel mio cuore.
e scava.
e picchia.
forte.
toc
toc
toc
toc

15 gennaio 2007

stella di mare

Cosi' stanco da
non dormire
le due di notte non
c'e' niente da fare
mi piace tanto
poterti toccare
o stare fermo e
sentirti respirare
dormi gia'
pelle bianca
come sara'
la mia faccia stanca
provo a girare il
mio cuscino
e' una scusa per
venirti piu' vicino
provo a svegliarti
con un po' di tosse
ma tu ti giri come
se niente fosse
spengo la luce
provo a dormire
ma tu con la mano
mi vieni a cercare
tu come me
tu come me
che le stelle
della notte
fossero ai tuoi piedi
che potessi
essere meglio
di quello che vedi
avessi qualcosa
da regalarti
e se non ti avessi
uscirei fuori a
comprarti
stella di mare
tra le lenzuola
la nostra barca
non naviga
vola, vola, vola!
Tu voli con me
tu voli con me
tu vola che
si e' alzato il vento
vento di notte
vento che stanca
stella di mare
come sei bella
come sei bella e
come e' bella
la tua pelle bianca
bianca bianca.
Tu come me
Tu come me
Uh, tu uh uh come me
tu come me.
Chiudi gli occhi e
non guardarti intorno
sta gia' entrando
la luce del giorno
chiudi gli occhi e
non farti trovare
pelle bianca di luna
devi scappare
dormi ora
stella mia
prima che il giorno
ti porti via
via via!...
Tu come me
tu come me
ora non voli
si e' fermato il vento
posso guardare
la tua faccia stanca
e quando dormi
come sei bella
come sei bella e
come e' bella
la tua pelle bianca
bianca bianca!
Tu come me
Tu come me
tu come me
tu come me
tu come me...

14 gennaio 2007

siamo personaggi in libri d'amore

capita che ti svegli un mattino presto
e non capisci se fuori e' inverno o cosa.
capita che hai ricordi sfuocati della sera prima
perchè hai fatto scendere dentro lo stomaco alcool finche'
hai voluto.
e quell'alcool poi e' salito su fino alla testa.
e si e' fermato sul cuore.
e' tornato indietro nel tempo.
mi ha disarmato.
ha innescato dentro di me una bomba ad orologeria.
e ora mi trovo a lottare contro il tempo,
contro le lacrime che vorrebbero scendere copiose,
ma che cerco di trattenere.
perche' non devono uscire, non piu'.
nemmeno una.
gli occhi diventano lucidi, la voce mi si strozza
in gola ma non devono scendere.
adesso apro il libro che si intitola "sei mesi fino ad oggi. e altre storie cosi'".
lo studiero' per bene e capiro' se alla fine il protagonista ha fatto il protagonista oppure non ha portato niente alla storia.
allora diventera' una comparsa che si perdera' fra le altre.
ma non c'e' da disperarsi: sylvester stallone era una comparsa in "saturday night fever" tanti anni fa e poi..

10 gennaio 2007

un tempo piccolo

Diventai grande in un tempo piccolo
mi buttai dal letto per sentirmi libero
vestendomi in fretta per non fare caso
a tutto quello che avrei lasciato
scesi per la strada e mi mischiai al traffico

rotolai in salita come fossi magico
toccando terra rimanendo in bilico
diventai un albero per oscillare
spostai lo sguardo per mirare altrove
cercando un modo per dimenticare

dipinsi l'anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all'ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le pene con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo

ingannai il dolore con del vino rosso
buttando il cuore in qualunque posto
mi addormentai con un vecchio disco
tra i pensieri che non riferisco
chiudendo i dubbi in un pasto misto

dipinsi l'anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all'ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le pene con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo

e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo.

08 gennaio 2007

io sono vero

mentre leggo mi viene voglia di scrivere.
e questo ormai e' l'unico posto in cui scrivo in santa pace.
mille quadernetti sparsi fra borse, giacche e valigie ancora da disfare.
mille pagine da riempire
ma sempre qualcuno o qualcosa intorno.
e allora accendo il computer e leggo le mie parole, i miei giorni passati..
se solo potessi leggere anche quelli futuri.
mio padre oggi seduto sul divano mi ha fatto una domanda alla quale avrei voluto rispondere in mille modi.
avrei voluto rispondergli sorridendo, forte, sicuro e deciso.
avrei voluto rispondergli da figlio, aggrappandomi alla sua mano forte
e rugosa, ma sempre grande, cosi' come e' rimasta nel tempo.
io crescevo, anche piu' in alto e la sua mano sempre forte.
avrei voluto rispondergli dicendogli solo poche parole rassicuranti
aspettando il suo sorriso.
e invece avrei dovuto rispondergli dicendogli la verita'.
ma qual e' la verita'?
io la conosco la verita'?
ne sono io il portatore o sono solo lo spettatore di una verita' che parole forti e decise mi mostrano in pomeriggi invernali?
so solo che mi accontento della mia forza, di una frase scritta per un "amico" virtuale, un compagno di blog.
di una risposta ad una mia frase dedicata a lui di cui riporto un pezzo..
non importa chi come e perche'.
importa solo a me e a lui:

sara' un domani piu' forte


avevo davvero bisgno di una frase cosi' vera
un abbraccio
massi