29 giugno 2006

album















passano lenti i minuti, di notte al caldo.
sudo.
sono le 4.
rotolo fra sogni e lenzuola, poi apro gli occhi.
apro un album senza foto.
poche righe, tanti perche'.
lo sfoglio pagina dopo pagina attaccando foto immaginarie.
e sotto ogni foto un pensiero,
sotto ogni pensiero una carezza.
sotto il cielo umido, soli io e te.
lontani,
indecisi e immobili.
sotto le stelle di una notte irrequieta.
ancora ti penso mia, dietro la rabbia, dentro il coraggio,
sopra le case.

26 giugno 2006

solo per te

Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te

solo per te
io cambiero' pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te

come la neve non sa
coprire tutta la citta'

come la notte
non faccio rumore
se cado e' per te

come la neve non sa
coprire tutta la citta'

come la notte
non faccio rumore
se cado e' per te

e' per te
e' per te
e' per te

come la notte
non faccio rumore
se cado
e' per te

come la notte
non faccio rumore
se cado
e' per te

come la notte
non faccio rumore
se cado
e' per te

come la notte
non faccio rumore
se cado
e' per te

sabato sole sabbia sereno

Ore che
lente e inesorabili
attraversano il silenzio
del mio cielo
per poi nascondersi
ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno
sentirle riaffiorare
quando tutto
sembra aver trovato il giusto peso
aver la voglia
di rubarle al tempo
per potergli dare
tutto un altro senso
distratto, stupido e testardo
come sempre provo a farlo
ho deciso di fermarlo
per poterti avere ancora
non dire una parola
sperando che non se ne accorga
ho strappato via anche l'ultima mezz' ora
pensando che sia l'unica maniera
per sentirti qui vicino ancora
sempre piu' stupido e testardo
come sempre torno a farlo
e di nuovo per fermarlo
e poterti dire
ancora
tra nuvole e lenzuola
non FARLO PER UN' ORA
non farlo mai per ora
e stringimi allora
tra nuvole e lenzuola
non dire una parola
non dire una parola

ore
che lente
e inossidabili
attraversano il silenzio del mio cielo
e si nascondono ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno
le senti riaffiorare quando tutto
tutto sembra aver trovato il giusto peso
aver la voglia di rubarle al tempo
per potergli dare ancora un altro senso ancora
stringimi allora
tra nuvole e lenzuola
non DIRE UNA PAROLA
non farlo mai per ora
abbracciami ancora
tra nuvole e lenzuola

non dire una parola
non dire una parola

ore
che lente
e inossidabili
attraversano il silenzio del mio cielo
e si nascondono ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno
le senti riaffiorare quando tutto
sembra aver trovato il giusto peso
aver la voglia di rubarle al tempo
per potergli dare ancora un altro senso ancora

+ 4

The line it is drawn
The curse it is cast
The slow one now
Will later be fast
As the present now
Will later be past
The order is
Rapidly fadin'.
And the first one now
Will later be last
For the times they are a-changin'.

25 giugno 2006

jack of hearts

c'e' una giornata passata al mare,
c'e' il sole che brucia la pelle,
c'e' l'acqua che scende fredda sul corpo,
c'e' un messaggio, anzi di piu', che arrivano dentro fino al cuore.
quel cuore che ha aspettato, paziente, lamentoso, sofferente, irrequieto, malinconico, dolorante, fiducioso, tradito, illuso, speranzoso.
ha spettato per tanti mesi, giorno dopo giorno, ora dopo ora, tutti i santi giorni.
mandando all'aria mille e piu' imposizioni mentali, cento discorsi degli amici, dieci convinzioni, poche forze guadagnate.
mandando all'aria un solo e unico pensiero: lei non c'e'.
un cuore sordo, che non da retta alla realta',
un cuore che sogna ancora quegli occhi che davano vita.
un cuore che pulsa rabbioso, perche' la rabbia e' l'unica sua amica.
la rabbia feroce perche' tutto e' andato.
tutto e' perduto.
un cuore che non si da' pace, non riposa un solo momento, un cuore che sente che non tutto e' stato fatto.
quel cuore che si allontana dalla confusione e si siede a guardare il mare, di notte..
fra la sabbia, la brezza e le lacrime.
un cuore, ormai solo uno.

23 giugno 2006

camel lights morbide e giovedi' notte

I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.
A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia,
a caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno piu' niente, intorno a loro piu' nessuna citta',
anche se strillano chi li sente, anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti, sull'orlo della normalita',
come stelle cadenti, nel mare della Tranquillita'.
Trasportando grosse buste di plastica del peso totale del cuore,
piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore o se ce l'hanno e' sprecato,
e' una caverna tutta nera.
I matti ancora li' a pensare a un treno mai arrivato
e a una moglie portata via da chissa' quale bufera.
I matti senza la patente per camminare,
i matti tutta la vita, dentro la notte, chiusi a chiave.
I matti vanno contenti, fermano il traffico con la mano,
poi attraversano il mattino, con l'aiuto di un fiasco di vino.
Si fermano lunghe ore, a riposare, le ossa e le ali,
le ossa e le ali, e dentro alle chiese ci vanno a fumare,
centinaia di sigarette davanti all'altare.

22 giugno 2006

la lepre e la maglietta blu

caldo, caldo, caldo.
cado.
cado nei ricordi di un inverno dimenticato,
nel colore di una maglietta, nel battito del cuore.
cado passando accanto ad una risata,
che avrei riconosciuto in mezzo a mille altre.
e come in un duello, l'uno di fronte all'altro, occhi negli occhi fra tanti occhi,
ci avviciniamo.
un'armonica in sottofondo...
conto fino a 5,
mi volto di scatto e... fuggo per la mia incolumita'.
e intanto il giorno illumina la campagna,
ruote gialle e soldati di grano difendono la roccaforte della serenita'.
una lepre corre e salta.
facciamo a gara.
chi arriva primo li' in fondo ama...
...secondo.

19 giugno 2006

insert coin

c'e' aria fresca
si muovono le foglie sotto di me.
e' notte.
io sono la notte.
io vivo di notte, quando la quiete anima la citta'.
seguo le strade romane fatte di porfido.
seguo i muri che raccolgono pensieri.
seguo la luce gialla dei lampioni, milioni.
e resto immobile ad annusare la mia vita.

giro giro tondo

casca il mondo,
casca la terra,
mi trovo giu' per terra.
a guardare gli alberi e il cielo blu delle 7 di sera.
con il respiro ritmato della pace, della calma.
a sognare, a sorridere, a sperare che tutto quello che sto guadagnando dentro di me resti
li', forte, indistruttibile, inattaccabile, fortezza per me e per altri.
voglio partire, lontano da qui, lontano da occhi che non hanno visto, da mani che non hanno toccato, da orecchie che non hanno sentito.
lontano da sogni infranti.
felice di scoprire di nuovo la felicita' del mattino,
dell'estate che porta segreti e speranze.
voglio di nuovo.
me stesso.

16 giugno 2006

Che cos'e' l' amor

Che cos'e' l'amor
chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto
all' amaca gelata
che ha perso il suo gazebo
guaire alla stagione andata all'ombra
del lampione sans souci

che cos'e' l'amor
chiedilo alla porta
alla guardarobiera nera
e al suo romanzo rosa
che sfoglia senza posa
al saluto riverente
del peruviano dondolante
che china il capo al lustro
della settima Polar

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi
dell'arco di San Rocco
ma s'appoggi pure volentieri
fino all'alba livida di bruma
che ci asciuga e ci consuma

che cos'e' l'amor
e' un sasso nella scarpa
che punge il passo lento di bolero
con l'amazzone straniera
stringere per finta
un'estranea cavaliera
e' il rito di ogni sera
perso al caldo del pois di sans souci

Che cos'e' l'amor
e' la Ramona che entra in campo
e come una vaiassa a colpo grosso
te la muove e te la squassa
ha i tacchi alti e il culo basso
la panza nuda e si dimena
scuote la testa da invasata
col consesso
dell'amica sua fidata

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
son monarca e son boemio
se questa e' la miseria
mi ci tuffo
con dignita' da rey

Che cos'e' l'amor
e' un indirizzo sul como
di unposto d'oltremare
che e' lontano
solo prima d'arrivare
partita sei partita
e mi trovo ricacciato
mio malgrado
nel girone antico
qui dannato
tra gli inferi dei bar

Che cos'e' l'amor
e' quello che rimane
da spartirsi e litigarsi nel setaccio
della penultima ora
qualche Ester da Ravarino
mi permetto di salvare
al suo destino
dalla roulotte ghiacciata
degli immigrati accesi
della banda sans souci

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
Son monarca son boemio
se questa e' la miseria
mi ci tuffo
con dignita' da rey
Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi dell'arco di San Rocco
Son monarca son boemio
se questa e' la miseria
mi ci tuffo
con dignita' da rey

14 giugno 2006

a modo mio

il cielo caldo di giugno di notte.
le lucciole e le foglie degli alberi che seguono le note della musica.
seduto con le gambe raccolte al petto.
i piedi nudi.
osservo le luci delle lucciole che inviano s.o.s. e frasi d'amore.
osservo le luci dei palazzi in lontananza, grosse lucciole nel prato della citta'.
mi dondolo su quel prato umido e con me dondolano i miei ricordi, respiro il profumo che solo l'aria tiepida puo' regalare di notte.
la vita e' adesso.. ma adesso non c'e' molto da vivere, la routine lo scoprire dove finiranno tutti i tuoi sogni che tiri fuori dai cassetti dell'inverno.
cambio armadi anche nella testa.
ormai e' estate, tanto attesa, tanto sognata, tanto odiata perche' porta con se la consapevolezza di non poterla condividere con qualcuno.
ma adesso e' tutto a modo mio, come dico io, come voglio io.
non c'e' spazio per nessuno, ho chiuso tutte le porte...
se volete cercate le chiavi, io non so dove le ho messe.

13 giugno 2006

signora Lia l'amore ti ha giocato

caldo la notte.
finestre aperte per far volare via i sogni.
c'e' un letto matrimoniale ad usum singolo.
c' e' un comodino dell'ikea con sopra sparsi nell'ordine: 4 incensi al patchouli, una foto, una lampada sempre ikea, un laccio di scarpe con annesse 25 pesetas del 1998.
un sacchetto di juta minuscolo con dentro monete croate, probabilmente il resto di qualche birra dell'estate 2002.
ci sono dei libri sparsi e un legnetto.
accanto ci sono altri libri, che formano una colonna, libri che chiudono dentro di se' emozioni ormai chiuse in una scatola sottovuoto.
ci sono delle scatole intere di pennelli e colori, una pila di cd, quasi 300, un televisore, una playstation, un pallone di cuoio, 32 bombolette spray di colori assortiti, 82 musicassette risalenti al mesozoico superiore.
suppellettili varie e scatole dei ricordi.
poi ci sono 2 bambini.
uno vero, l'altro lo e' rimasto.
giocano e ridono insieme, niente li separa, gli anni, l'altezza, la parola.
niente.
l'unico scopo e' il sorriso.
e loro due sorridono, si rotolano, saltano si chiamano..
"maaaamoo!"

07 giugno 2006

amor porteno

Una inquietante mirada de amor porteno
Calida y cruel
No, no puedo creer que paso'
Que el misterio sensuel de tu risa canyengue
Se apago'

Brindo por esa ilusion de amor porteno
Loco punal
Dulce y fatal, la nostalgia
De un tiempo pedazo de
Nosotros dos

Y yo que pensaba que no me importaba
Que una caricia podia borrar el color
De mi ciudad.

El codigo oculto de esa mirada
Es como una senal
Y no puedo zafar
Un deseo sutil que temblando me viene a buscar

05 giugno 2006

gli anni 80, un libro e le autostrade

di notte, in riviera.
luci sfuocate, per via dell' alcool, per via della stanchezza.
per via che mi piace appoggiare la testa al finestrino, socchiudere gli occhi fino a vedere soltanto dei ricci di luce di tanti colori.
e farli passare davanti a me come strisce infuocate.
poi li riapro e sempre da quel pezzo di mondo che mi sono creato osservo fabbriche illuminate di giallo, serbatoi immensi argentati che brillano d'azzurro.
cartelli stradali a intermittenza.
la musica suona nella radio. uno guida, l'altro veglia.
un altro crolla, stanco dei mojito e di essere abbandonato ad una sorte che potrebbe costruirsi da solo, ma per ora e' solo un prefabbricato consegnatogli dal comune dell'amore.
io penso, e vedo strade correre, erbe piegarsi, mani stringermi.
ascolto quella musica e la ripeto mentalmente muovendo le labbra.
torno verso casa ma la mia mente procede a marcia indietro, direzione riccione.
piu' vado avanti piu' lei torna indietro.
occhi, su occhi, su mani.. su in alto, dove resto solo a pensare e a ricordare e a sognare e a illudermi..
aggrappato ad una nuvola, lassu' in alto, sulla montagna da dove guardo l'orizzonte della mia vita.

01 giugno 2006

concretezza

ma cosa diavolo volete dalla mia vita?
volete la concretezza?
volete la determinazione?
volete dimostrazioni di affetto, decisione, forza?
volete i piedi per terra?
volete la maturita'?
vi manca tutto questo nella vostra vita?
allora cercatevelo.
ma dentro di voi, per prima cosa dentro di voi.
io sono cosi, sono determinato a modo mio, forte a modo mio, amo a modo mio, dimostro affetto a modo mio e ho i piedi per terra quando serve averli.
per il resto ho la mia vita, una vita che al di la' di tutto quello che possa sembrare e' serena, ho tutto quello che posso desiderare, amici grandiosi, una famiglia splendida, ho occhi per guardare, mani per toccare, gambe per correre.
ho pensieri che volano oltre la gente, la terra, oltre la noia.
ho tutto questo.
e sono felice.
si sono felice con me stesso.
e tutta questa felicita' voglio dividerla con chi ho vicino, come faccio sempre.
piuttosto senza che privare l'altro..sempre e solo cosi!
sono cosi!
prendetemi, mandatemi via, criticatemi, odiatemi, soffrite pure perche' non sono come volete.
ma io sono cosi, faccio di tutto per non fare male agli altri, ma poi non pretendete che io debba essere come volete.
la mia liberta' e' la vostra liberta'.
ed io continuo ad amare.
un giorno vi ricorderete del mio amore.
ma io saro' volato via con le rondini di settembre.

1905

ho sognato che era pomeriggio, quasi all'imbrunire.
ho sognato che ero a casa, in calabria, in una strada che conosco bene e davanti ad un portone vicino al tabacchino.
sono entrato, c'era un cortile e un appartamento a pian terreno.
c'era un cortile, finestre aperte, oggetti appesi ai muri.
c'era una vecchietta piccolina, mi sembrava mia nonna, non in tutto, ma sono sicuro fosse lei.
i contorni non li distinguevo bene.
e poi immagini confuse, veloci rapide.
mi ricordo solo un sorriso.
quello della vecchietta.
che era mia nonna.
un sorriso di mia nonna, che e' andata via 6 anni fa che aveva 95 anni e non e' piu' tornata.
se n'e' andata con le sue preghiere, le sue mani ormai rinsecchite.
con il profumo della ruta che mi faceva annusare in balcone.
con le sue convinzioni e le sue idee, semplici, da 5 elementare, corroborate dalla guerra, da un marito e da 4 figli: 3 femmine e un maschio. mio padre.
e' andata via dopo essere rimasta quasi 3 anni senza dire una parola, piangendo ogni tanto e regalando un sorriso qua e la'.
senza muoversi, perche' qualcosa dentro la sua testa un giorno si e' rotto e il corpo funziona cosi'.
mia nonna.
stanotte era li', nel mio sogno.
mi ha sorriso.
e se anche non era lei fa lo stesso.