26 agosto 2006

strade di vita

credevo di essere diverso.
lo sono in effetti, ma non cosi tanto da come mi immaginavo di esserlo.
ho sempre fatto quello che mi passava per la testa secondo i miei principi, le mie voglie, i miei desideri.
sempre libero, nel rispetto degli altri..
ma libero.
sognavo viaggi, sognavo avventure, lingue diverse, stagioni distanti dalle mie, colori e luci diverse.
sognavo ad occhi aperti qualcosa di cui sono follemente innamorato: la voglia di essere sempre e perennemente altrove.
questo spirito da Magellano si e' nascosto.
c'e' ma non si vede.
io lo vedo poco.
e' subentrato un velo di radici.
sara' l'eta'.. no, non diciamo stronzate, che eta'!!
sara' che comincia ad entrare nei miei pensieri, molto piu' radicato, il desiderio di fermare qualcosa, fermare il tempo in un qualsiasi momento e posto e da li riprendere i viaggi delle avventure.
ci sto provando, sto studiando, sto riflettendo, sto pianificando..
non so dove arrivero', e non so nemmeno come, almeno per ora.
ma conoscendomi non faro' niente se prima non avro' la certezza che il tempo si potra' fermare come voglio io...
e intanto i giorni passano, le mattine si svegliano e dal finestrino della macchina incontro i miei amici scozzesi ottuagenari, mano nella mano, in silenzio. parlano con l'intrecciarsi delle dita rugose e con le nocche indurite dal tempo.
si raccontano la vita, si raccontano un amore che probabilmente non si aspettavano nemmeno di portare fin li', su quella strada.
incontro l'uomo della bicicletta.
tutte le mattine, pioggia o sole lui e' la', con la sua amica a due ruote.
non pedala, la accompagna.
la tiene al riparo dalle macchine, a bordo strada. le racconta la sua solitudine quando si separano nel garage, una solitudine fatta di tv, pranzi e cene riscaldate, giornali ingialliti e mobili impolverati.
e poi ci sono loro, i due indiani.
tunica scura, sandali, scooter, turbante e casco sopra il turbante...
sembra quasi in bilico, ad ogni curva sembra possa cadere. e invece e' ben saldo.
tutti e due concentrati sulla strada, tutti e due a distanza di quasi 50 metri l'uno dall'altro.
davanti quello con la barba grigia, dietro quello con la barba scura..
tutte le mattine, stessa distanza, stessa posizione.
tutte le mattine ho i miei amici a cui dedico un saluto di buona giornata nei miei pensieri che si interrogano
sulle loro vite.
tutte le mattine.

21 agosto 2006

gocce di mare, il porto ama tutti

strani interminabili momenti.
come se mancasse il respiro e dovessi restare forzatamente in una condizione
di apnea.
un amore a lungo sognato, voluto.
un amore trovato, perso e ritrovato.
un amore a volte difficile da gestire.
ma la difficolta' si attenua con l'intravvedersi dell'obiettivo finale.
vorrei, mi piacerebbe, voglio.
sono deciso in quello che voglio, un pò meno nell'ottenerlo.
ecco la mia difficolta'.
le carte hanno parlato chiaro.
"tu sei una persona speciale, profonda, delicata.. hai timore di dare torto a qualcuno anche quando ce l'ha, come una paura di fare del male."
quella paura di fare del male c'e', c'e' sempre stata.
un freno.
un grosso freno che viene premuto quando si tratta di volere qualcosa, per paura di andare contro l'altro.
ma non riesco a toglierlo.
ci sto provando, perche' voglio scivolare leggero sulle strade del mio cuore, ma e' difficile.
tanto difficile.
ho bisogno di amare, ma ho ancora piu' bisogno di amore.
di sentirmi amato, sentirmi preso per mano, di sentire giorno dopo giorno che qualcuno pensa a me, che sono qualcuno per un'altra persona.
ho bisogno solo di questo.
di essere creduto, che le mie parole non portino diffidenza, timori, paure.
ho bisogno di mandare fuori tutta la mia voglia di amare.
solo cosi' riusciro' a togliere definitivamente quel freno.
che sensazione...
sentire dentro che vorresti sprigionare l'amore che hai, sognare di poter trasmettere con abbracci e mani tutto quello che provi.
e' come il quadro piu' bello che riesci a immaginare, dai colori piu' vivi, quelli che li guardi e resti senza respiro.
gia', senza respiro.
guardare due occhi e restare senza respiro e sentire che spesso i tuoi polmoni stanno per esplodere perche' l'aria non esce.
le parole fanno male lo so, ma gli occhi ancora di piu'.
e allora cerca di guardarmi negli occhi, quegli occhi che non hanno paura, non mentono, non fanno male.
quegli occhi che ti seguono sempre in ogni tuo passo, in ogni tuo movimento, in ogni tuo desiderio.
non aver paura.
sono qui e qui resto, fermo immobile, crescendo ogni giorno di piu'.
ma sempre qui, senza desiderare altri posti, altri rifugi, altre scappatoie.
resto qui per quello che voglio, per i miei sogni, per la mia felicita'.
resto qui per regalarti i tuoi sogni, che sono ancora piu' importanti dei miei, per tanti motivi.
non sono uno, non sono gli altri, sono io.
e non conta nient'altro..

04 agosto 2006

D & G

For once in my life I have someone who needs me
Someone I've needed so long
For once unafraid I can go where life leads me
And somehow I know I'll be strong

For once I can touch what my heart used to dream of
Long before I knew
Someone warm like you
Would make my dreams come true

For once in my life I won't let sorrow hurt me
Not like it's hurt me before
For once I have something I know won't desert me
And I'm not alone anymore

For once I can say: "This is mine you won't take it"
Long as I know I have love I can make it
For once in my life I've got someone who needs me

For once I can say: "This is mine you can't take it"
Long as I know I have love I can make it
For once in my life I've got someone
For once in my life I've found someone
For once in my life I've got someone who needs me