28 aprile 2007

cronache di un amore a matita.

rincorrere all'infinito
la vana speranza che la comprensione e la voglia di guardarsi
dentro si posino come rugiada sule foglie dell'alba.
io non ho fatto niente.
non sto facendo niente.
non farò mai niente.
non farò mai più niente per niente.
niente per nessuno.
tanto basta essere amici e
parlare del più e del meno.
è andata così.
rassegnamoci in nome del dio della debolezza.
e facciamocene una ragione.
mettiamoci una pietra sopra.
un macigno.
una montagna.
il mondo intero.
voglio andarmene.
voglio sparire.
voglio.
voglio.
voglio.
voglio.
sono egoista.
sono un egocentrico del cazzo.
sono chiuso nel mio mondo ovattato.
sono debole.
ho paura di cambiare la mia vita.
sono poco intraprendente.
sono immaturo.
non sono pronto.
distruggo la vita degli altri.
faccio schifo.
faccio male.
non capisco.
perciò meglio perdermi che trovarmi.
quindi perdetemi tutti.
tutti.
dal primo all'ultimo perdetemi come si perde una ricevuta
su una scrivania in disordine.
come una calza spaiata in un cassetto.
come le chiavi della macchina quando sei in ritardo.
perdetemi come una moneta fra monete.
ma non perdete tempo a cercarmi.
same old scenario.

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