28 marzo 2007

credo che dio sia color salmone

e se poi tutto quello che colori si scioglie
con la pioggia,
allora sarà servito ad insegnarti ad usare colori indelebili.
sogni il rosa dappertutto e lo butti sulle tele.
le donne dei fiori profumano di rosa
mentre i figli si svegliano alle 3 di notte con la regina di cuori
che recita un'antica canzone:
'muoiono gli uomini in battaglia ripetendo nelle loro teste
"torna a trovarmi".'
avvisatemi se avete paura
che la paura cercherò di allontanarla in modo drastico.
è questo che voglio.
bevo vino e non mi accorgo che macchia.
macchie indelebili dentro il cuore
scivolando giù nello stomaco come un'anguilla.
bandito nella notte cercando mani da rapinare
senza dire nulla.
con lo sguardo di chi cerca la vista
perduta in un incidente di percorso che ha fatto "TIN".
semplicemente "TIN".
mi ricordo bene quel suono,
dentro di me, di sera, d'estate, d'amore.
archi che nell'ombra tendevano verso le stelle.
frecce appuntite che colpivano il cuore così
in profondità
da temere il giudizio divino.
di vino.
apro e chiudo la porta per sentire il freddo della maniglia,
profumo di olive dimenticate in un mare grigio di carrelli di metallo dove giacciono
due corpi nudi che non riescono ad incastrarsi come vorrebbero.
canta allora, canta
fra le lacrime di una canzone d'uccello.
ti troverò nella stanza di qualcun altro
e allora sarò grande abbastanza da prendere un aereo e schiantarmi nel blu.
prima che possa farlo tu.
il tempo passa e con lui anche la parte che abbiamo recitato in questa vita
così lunga, così traditrice,
così bella, così puttana.
che ci chiede soldi per un pò di divertimento.
senti che vento là fuori,
ci porterà via, senza che ce ne accorgeremo,
ci porterà lontano sulle nostre nuvole che cambieranno forma a loro piacimento.
occhi dolci,
ieri non sapevo chi ero.
oggi non so cosa fai.
domani non so dove saremo.
soffierò su aerei di carta per farli volare
su teste idiote che credono di conoscere i segreti
delle armoniche.
ma il suono viene da dentro la mia anima.
ora so.
che la pietra affonda in un mare d'amore portandomi con sè
sorridendo al demonio denaro dalle tasche bucate.
lettere su lettere su zattere come megattere
che sbottano perchè vogliono solo fottere.
e addio alla sincerità che il fante di cuori piega con cura insieme
alle buste di plastica di mia nonna.
ma voi non sapete che i fiori crescono anche sopra i tetti,
e io me ne vado a new york.

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