19 giugno 2006

insert coin

c'e' aria fresca
si muovono le foglie sotto di me.
e' notte.
io sono la notte.
io vivo di notte, quando la quiete anima la citta'.
seguo le strade romane fatte di porfido.
seguo i muri che raccolgono pensieri.
seguo la luce gialla dei lampioni, milioni.
e resto immobile ad annusare la mia vita.

giro giro tondo

casca il mondo,
casca la terra,
mi trovo giu' per terra.
a guardare gli alberi e il cielo blu delle 7 di sera.
con il respiro ritmato della pace, della calma.
a sognare, a sorridere, a sperare che tutto quello che sto guadagnando dentro di me resti
li', forte, indistruttibile, inattaccabile, fortezza per me e per altri.
voglio partire, lontano da qui, lontano da occhi che non hanno visto, da mani che non hanno toccato, da orecchie che non hanno sentito.
lontano da sogni infranti.
felice di scoprire di nuovo la felicita' del mattino,
dell'estate che porta segreti e speranze.
voglio di nuovo.
me stesso.

16 giugno 2006

Che cos'e' l' amor

Che cos'e' l'amor
chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto
all' amaca gelata
che ha perso il suo gazebo
guaire alla stagione andata all'ombra
del lampione sans souci

che cos'e' l'amor
chiedilo alla porta
alla guardarobiera nera
e al suo romanzo rosa
che sfoglia senza posa
al saluto riverente
del peruviano dondolante
che china il capo al lustro
della settima Polar

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi
dell'arco di San Rocco
ma s'appoggi pure volentieri
fino all'alba livida di bruma
che ci asciuga e ci consuma

che cos'e' l'amor
e' un sasso nella scarpa
che punge il passo lento di bolero
con l'amazzone straniera
stringere per finta
un'estranea cavaliera
e' il rito di ogni sera
perso al caldo del pois di sans souci

Che cos'e' l'amor
e' la Ramona che entra in campo
e come una vaiassa a colpo grosso
te la muove e te la squassa
ha i tacchi alti e il culo basso
la panza nuda e si dimena
scuote la testa da invasata
col consesso
dell'amica sua fidata

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
son monarca e son boemio
se questa e' la miseria
mi ci tuffo
con dignita' da rey

Che cos'e' l'amor
e' un indirizzo sul como
di unposto d'oltremare
che e' lontano
solo prima d'arrivare
partita sei partita
e mi trovo ricacciato
mio malgrado
nel girone antico
qui dannato
tra gli inferi dei bar

Che cos'e' l'amor
e' quello che rimane
da spartirsi e litigarsi nel setaccio
della penultima ora
qualche Ester da Ravarino
mi permetto di salvare
al suo destino
dalla roulotte ghiacciata
degli immigrati accesi
della banda sans souci

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
Son monarca son boemio
se questa e' la miseria
mi ci tuffo
con dignita' da rey
Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi dell'arco di San Rocco
Son monarca son boemio
se questa e' la miseria
mi ci tuffo
con dignita' da rey

14 giugno 2006

a modo mio

il cielo caldo di giugno di notte.
le lucciole e le foglie degli alberi che seguono le note della musica.
seduto con le gambe raccolte al petto.
i piedi nudi.
osservo le luci delle lucciole che inviano s.o.s. e frasi d'amore.
osservo le luci dei palazzi in lontananza, grosse lucciole nel prato della citta'.
mi dondolo su quel prato umido e con me dondolano i miei ricordi, respiro il profumo che solo l'aria tiepida puo' regalare di notte.
la vita e' adesso.. ma adesso non c'e' molto da vivere, la routine lo scoprire dove finiranno tutti i tuoi sogni che tiri fuori dai cassetti dell'inverno.
cambio armadi anche nella testa.
ormai e' estate, tanto attesa, tanto sognata, tanto odiata perche' porta con se la consapevolezza di non poterla condividere con qualcuno.
ma adesso e' tutto a modo mio, come dico io, come voglio io.
non c'e' spazio per nessuno, ho chiuso tutte le porte...
se volete cercate le chiavi, io non so dove le ho messe.

13 giugno 2006

signora Lia l'amore ti ha giocato

caldo la notte.
finestre aperte per far volare via i sogni.
c'e' un letto matrimoniale ad usum singolo.
c' e' un comodino dell'ikea con sopra sparsi nell'ordine: 4 incensi al patchouli, una foto, una lampada sempre ikea, un laccio di scarpe con annesse 25 pesetas del 1998.
un sacchetto di juta minuscolo con dentro monete croate, probabilmente il resto di qualche birra dell'estate 2002.
ci sono dei libri sparsi e un legnetto.
accanto ci sono altri libri, che formano una colonna, libri che chiudono dentro di se' emozioni ormai chiuse in una scatola sottovuoto.
ci sono delle scatole intere di pennelli e colori, una pila di cd, quasi 300, un televisore, una playstation, un pallone di cuoio, 32 bombolette spray di colori assortiti, 82 musicassette risalenti al mesozoico superiore.
suppellettili varie e scatole dei ricordi.
poi ci sono 2 bambini.
uno vero, l'altro lo e' rimasto.
giocano e ridono insieme, niente li separa, gli anni, l'altezza, la parola.
niente.
l'unico scopo e' il sorriso.
e loro due sorridono, si rotolano, saltano si chiamano..
"maaaamoo!"

07 giugno 2006

amor porteno

Una inquietante mirada de amor porteno
Calida y cruel
No, no puedo creer que paso'
Que el misterio sensuel de tu risa canyengue
Se apago'

Brindo por esa ilusion de amor porteno
Loco punal
Dulce y fatal, la nostalgia
De un tiempo pedazo de
Nosotros dos

Y yo que pensaba que no me importaba
Que una caricia podia borrar el color
De mi ciudad.

El codigo oculto de esa mirada
Es como una senal
Y no puedo zafar
Un deseo sutil que temblando me viene a buscar

05 giugno 2006

gli anni 80, un libro e le autostrade

di notte, in riviera.
luci sfuocate, per via dell' alcool, per via della stanchezza.
per via che mi piace appoggiare la testa al finestrino, socchiudere gli occhi fino a vedere soltanto dei ricci di luce di tanti colori.
e farli passare davanti a me come strisce infuocate.
poi li riapro e sempre da quel pezzo di mondo che mi sono creato osservo fabbriche illuminate di giallo, serbatoi immensi argentati che brillano d'azzurro.
cartelli stradali a intermittenza.
la musica suona nella radio. uno guida, l'altro veglia.
un altro crolla, stanco dei mojito e di essere abbandonato ad una sorte che potrebbe costruirsi da solo, ma per ora e' solo un prefabbricato consegnatogli dal comune dell'amore.
io penso, e vedo strade correre, erbe piegarsi, mani stringermi.
ascolto quella musica e la ripeto mentalmente muovendo le labbra.
torno verso casa ma la mia mente procede a marcia indietro, direzione riccione.
piu' vado avanti piu' lei torna indietro.
occhi, su occhi, su mani.. su in alto, dove resto solo a pensare e a ricordare e a sognare e a illudermi..
aggrappato ad una nuvola, lassu' in alto, sulla montagna da dove guardo l'orizzonte della mia vita.

01 giugno 2006

concretezza

ma cosa diavolo volete dalla mia vita?
volete la concretezza?
volete la determinazione?
volete dimostrazioni di affetto, decisione, forza?
volete i piedi per terra?
volete la maturita'?
vi manca tutto questo nella vostra vita?
allora cercatevelo.
ma dentro di voi, per prima cosa dentro di voi.
io sono cosi, sono determinato a modo mio, forte a modo mio, amo a modo mio, dimostro affetto a modo mio e ho i piedi per terra quando serve averli.
per il resto ho la mia vita, una vita che al di la' di tutto quello che possa sembrare e' serena, ho tutto quello che posso desiderare, amici grandiosi, una famiglia splendida, ho occhi per guardare, mani per toccare, gambe per correre.
ho pensieri che volano oltre la gente, la terra, oltre la noia.
ho tutto questo.
e sono felice.
si sono felice con me stesso.
e tutta questa felicita' voglio dividerla con chi ho vicino, come faccio sempre.
piuttosto senza che privare l'altro..sempre e solo cosi!
sono cosi!
prendetemi, mandatemi via, criticatemi, odiatemi, soffrite pure perche' non sono come volete.
ma io sono cosi, faccio di tutto per non fare male agli altri, ma poi non pretendete che io debba essere come volete.
la mia liberta' e' la vostra liberta'.
ed io continuo ad amare.
un giorno vi ricorderete del mio amore.
ma io saro' volato via con le rondini di settembre.

1905

ho sognato che era pomeriggio, quasi all'imbrunire.
ho sognato che ero a casa, in calabria, in una strada che conosco bene e davanti ad un portone vicino al tabacchino.
sono entrato, c'era un cortile e un appartamento a pian terreno.
c'era un cortile, finestre aperte, oggetti appesi ai muri.
c'era una vecchietta piccolina, mi sembrava mia nonna, non in tutto, ma sono sicuro fosse lei.
i contorni non li distinguevo bene.
e poi immagini confuse, veloci rapide.
mi ricordo solo un sorriso.
quello della vecchietta.
che era mia nonna.
un sorriso di mia nonna, che e' andata via 6 anni fa che aveva 95 anni e non e' piu' tornata.
se n'e' andata con le sue preghiere, le sue mani ormai rinsecchite.
con il profumo della ruta che mi faceva annusare in balcone.
con le sue convinzioni e le sue idee, semplici, da 5 elementare, corroborate dalla guerra, da un marito e da 4 figli: 3 femmine e un maschio. mio padre.
e' andata via dopo essere rimasta quasi 3 anni senza dire una parola, piangendo ogni tanto e regalando un sorriso qua e la'.
senza muoversi, perche' qualcosa dentro la sua testa un giorno si e' rotto e il corpo funziona cosi'.
mia nonna.
stanotte era li', nel mio sogno.
mi ha sorriso.
e se anche non era lei fa lo stesso.