02 febbraio 2007

ma poi...

ma poi all'alba mi giro sul fianco destro e riprendo sonno.
un sonno profondo, pesante in cui graffio la portiera della mia macchina uscendo dal garage.
sogni confusi e in bianco e nero.
sogni di gloria, sogni di sogni.
come posizionare uno specchio di fronte ad un altro specchio,
i sogni di sogni continuano all'infinito.
diventano sempre piuì piccoli fino a svegliarsi.
e lo svegliarmi e' come un interruttore della luce che toglie agli occhi la realta'.
non so se sono sogni o sono io che parlo con persone immaginarie e con me stesso.
propendo per la seconda scelta.
e così parlo, litigo, faccio quello che di giorno metto in tasca.
e allora mi giro e mi rigiro.
mi scopro, mi ricopro.
accendo il computer, leggo.
poi quando e' il momento sentire la sveglia non la sento piu'.
e corro.
corro per casa, corro per le scale che sono piu' veloci dell'ascensore.
5-4-3-2-1- pian terreno.
prendo la macchina e corro.
corro nei miei pensieri.
corro sempre.
sebbene l'immagine che si ha di me e' ferma, ancorata a qualcosa, io corro.
e ho voglia di correre.
ma non trovo.
non trovo quel qualcosa in cui correre fino a farmi mancare il respiro.
correre fino a farmi girare la testa.
fino ad entare in una doccia calda d'inverno, fredda d'estate che mi facccia dire:
sono io.

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