26 maggio 2006

i bar non portano ricordi. i ricordi portano al bar

passano i giorni, fra la consapevolezza di non avere e la presa di coscienza che qualcosa sta cambiando.
panta rei.
un lavoro nuovo, per ora non troppo faticoso e stressante.
ambienti sereni con giornate serene, almeno nella luce.
si perche' la luce e' quella che piu' mi piace.
la mattina presto, col "frescoestate" che entra dai finestrini e si inerpica nei polmoni.
le altre macchine da incrociare, notare le facce diverse, assonnate, preoccupate.
osservare per pochi secondi vite altrui.
in ognuna di quelle cercare la propria, accarezzata velocemente e poi volata via
col volo di una rondine.
cantare e provare improbabili acuti sulle note di malinconie assopite.
la sera quasi al tramonto.
i finestrini ancora giu', questa volta per buttare fuori tutti i pensieri accumulati durante il giorno, anche se non si vede.
anche se non si sente piu'.
spicchi di sole che scaldano fra gli occhiali e la maglietta.
e i papaveri, mille e piu' papaveri che insanguinano il grano, cosi' come una storia d'amore che finisce.
comincia l'estate, comincia il caldo.
comincio a pensare.
adesso si, perche' finora solo ricordi.
bagnati da alcool, lacrime e acqua.

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