05 settembre 2007

liver tales

la gravità ha il suono delle lettere
che provengono dallo spazio
e tu bevi acqua come fosse vino.
ma il vino non ha più risorse perchè la pioggia battente ha lavato le botti.
senza botti nè cuori.
come quando fuori piove.
poker d'amore.
quattro assi di cuori beffardi sorridono dell'inganno.
amo.
sento.
piango.
mi piego.
ma c'è una sola pallina nell'occhio, microscopica, nera, stupisce per la risposta
e si duole per la coda.
ma non capisco se la serietà ha preso il posto dell'immaginazione
oppure se la presunzione di essere sinceri
si confonde con le biglie da spiaggia.
ora non c'è più sole e le commesse non dormono perchè ricordano amori passati.
io resto immobile sulla scrivania.
le righe sulla pelle con ciuffi castani e dita che cercano lettere.
una dopo l'altra.
una sopra l'altra.
lettere scomposte e bianche.
cercando fogli neri.
"addio mia piccola rose,
addio amica di passeggiate sui fili della luce, non essendone capace, cado giù e mi sveglio in un dolore atroce. in mia vece fa ciò che il cuore dice".

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